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“L’Italia e la lotta alla povertà nel mondo” è la pubblicazione che ActionAid realizza annualmente per proporre una valutazione sistematica della cooperazione internazionale in Italia. L’edizione 2018 affronta con particolare attenzione un tema al centro della strategia di ActionAid per i prossimi dieci anni: la qualità della democrazia. Lo scopo del volume è quindi anche quello di promuovere e animare spazi di partecipazione democratica coinvolgendo le persone e le comunità nella tutela dei propri diritti.

Il volume è suddiviso in tre parti. Nella prima si affronta il tema della qualità della democrazia con un capitolo dedicato alle disuguaglianze e un capitolo dedicato alla partecipazione e al monitoraggio civico post-catastrofe (quest’ultimo a partire dall’impegno di ActionAid in seguito al terremoto de L’Aquila del 2009). Nella seconda parte, i capitoli sono dedicati alle grandi sfide della XVIII Legislatura: politiche sulla migrazione, lotta alla violenza sulle donne, politiche di contrasto alla povertà. Ogni capitolo si conclude con una serie di proposte e raccomandazioni al governo. La terza parte, infine, è dedicata all’Italia quale attore globale, in materia di cooperazione allo sviluppo.

Per presentare il volume, riportiamo di seguito l’introduzione scritta dal Segretario Generale di ActionAid Italia, Marco De Ponte, che si concentra sulla principali “sfide democratiche” a cui è chiamato il nostro Paese.

Il rapporto di ActionAid, L’Italia e la lotta alla povertà nel mondo, nell’edizione 2018 riflette appieno la strada intrapresa da ActionAid per un impegno nei prossimi dieci anni a sostegno di un progetto che mette al centro la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Al tema della qualità della democrazia abbiamo, infatti, dedicato la nostra strategia Agorà 2028, con la quale vogliamo continuare nel percorso di radicamento delle attività in Italia per dare un contributo di idee e progetti in una delle fasi più difficili della storia recente del paese.

I semi di queste scelte erano già presenti negli anni passati, nei quali con convinzione abbiamo iniziato a dedicare energie e risorse nel nostro paese, senza rinunciare a una consolidata collaborazione con le comunità del Sud del mondo nella lotta quotidiana per l’affermazione dei loro diritti fondamentali. Anzi, proprio da loro abbiamo appreso competenze e modi di lavorare che crediamo possano avere un valore anche per noi. Un momento di svolta in questo percorso è stato il terremoto de L’Aquila del 2009, in occasione del quale abbiamo avviato un lavoro sulla risposta alle emergenze, la resilienza e il ruolo delle comunità nelle fasi di ricostruzione. Impegnarsi ugualmente in Italia e nel mondo è per noi una scelta irrinunciabile.

Vogliamo lavorare per la qualità della democrazia nella consapevolezza che le sfide che dobbiamo affrontare possano essere compiutamente risolte soltanto attraverso il ruolo attivo di comunità e persone, che non sono soltanto titolari di diritti, ma che rappresentano anche un patrimonio di competenze e conoscenze senza le quali non si possono trovare risposte sostenibili dal punto di vista sociale, economico e ambientale. Comprendiamo bene che le forme e i modi con i quali si esercitano partecipazione e democrazia attraversano una fase di trasformazione, sotto la pressione di cambiamenti tecnologici e l’impatto di profondi mutamenti sociali; l’Italia offre forse un terreno di eccezionale importanza per vedere questi cambiamenti all’opera, così come è stato in altre fasi storiche. Siamo convinti che, proprio in un contesto di questa natura, organizzazioni come ActionAid possano trovare nuove motivazioni e obiettivi, specialmente se saranno in grado di accettare le sfide e di svolgere fino in fondo il compito di rappresentare diritti e interessi.

Con la pubblicazione di questo rapporto proviamo a tradurre nel concreto le nostre ambizioni. Presentiamo approfondimenti e proposte in merito ad alcuni temi, in particolare: lotta alla violenza sulle donne; accesso a diritti senza discriminazioni, e quindi il tema delle migrazioni; contrasto alla povertà in Italia; resilienza e spazio per i cittadini e le organizzazioni della società civile; cooperazione e solidarietà internazionale del nostro paese. Consideriamo questi ambiti i contesti ideali per mettere in luce le tre grandi questioni che è necessario affrontare per dare corpo a un’agenda per la qualità della democrazia, ovvero la redistribuzione della ricchezza, la realizzazione dei diritti e quindi la resilienza intesa come la capacità delle comunità di affermare il loro protagonismo.

Il 2018 è anche un anno di particolare significato per il nostro paese: con la nuova legislatura, si è aperta una nuova stagione politica. Il Rapporto cerca di interpretare questo momento fornendo una valutazione dei progressi compiuti negli ultimi anni, così come delle debolezze e dei ritardi. Abbiamo anche la possibilità di indicare le priorità per l’iniziativa del nuovo Parlamento e Governo, sapendo che l’orizzonte politico è cambiato radicalmente, portando alla ribalta un nuovo modo di vivere lo spazio pubblico che ci interroga sulle possibilità, per le organizzazioni della società civile, di esercitare una funzione che non sia solamente sussidiaria allo Stato nell’erogazione di servizi.

Con questo esercizio di rendicontazione – accountability – e di proposta ci auguriamo di fornire un concreto esempio su come affrontare il tema della qualità della democrazia; siamo pronti ad avviarci in un lungo percorso, che speriamo di condividere con tanti altri cittadini, associazioni e forze sociali e politiche.

Riferimenti

ActionAid (2018), La sfida della democrazia. Uguaglianza, partecipazione, lotta alla povertà, Roma, Donzelli.