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A partire dal mese di ottobre scorso in Regione Lombardia – dopo una prima sperimentazione nel territorio di Varese – è stato avviato il percorso per la diffusione sul territorio lombardo di un’organizzazione del soccorso basata su di un numero unico per tutte le tipologie di emergenza, il numero 112, come già in uso in gran parte d’Europa. La direzione e attuazione del Progetto NUE 112 – che deriva dal Protocollo di intesa siglato tra il Ministero dell’interno e Regione Lombardia nel luglio del 2011 – è stata assegnata, in attesa della definizione di una struttura nazionale, all’Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza (AREU) della Lombardia.

Lo sviluppo del progetto, di cui abbiamo condiviso la finalità fin dal giugno 2011, è seguito con attenzione dalla CISL fin da quando siglammo con l’Assessorato alla Sanità l’accordo di riordino del sistema urgenza emergenza 118 in Lombardia. Oltre a costituire la prima esperienza in Italia di coordinamento unico dei sistemi di intervento in casi di emergenza, la diffusione del NUE 112 rappresenta la possibilità di migliorare la programmazione dell’attività di soccorso e raggiungere una ulteriore qualificazione del sistema, al fine di rendere più omogenea l’erogazione del servizio offerto ai cittadini della nostra regione. Il progetto, avviato nel mese di ottobre scorso con l’apertura della Centrale di Varese, ha consentito l’estensione del servizio NUE 112 nelle province di Varese, Como, Lecco, Monza e Bergamo, coprendo così un bacino di quasi 4 milioni di persone. Dal mese di aprile prossimo sarà attiva la Centrale di Milano, per arrivare al completamento di tutta la Regione entro fine anno con l’apertura della Centrale di Brescia. 

L’apertura del nuovo servizio ha posto la necessità di affrontare la questione del personale dedicato, sia sotto il profilo delle nuove competenze richieste per la gestione del servizio che delle modalità del suo reclutamento. E’ un percorso che si va costruendo congiuntamente con Regione Lombardia, AREU, e ARIFL, ma che vede anche il coinvolgimento delle Province attraverso i Centri per l’impiego. Il confronto sindacale ha portato, dopo un primo accordo nel giugno 2011, a ulteriori intese nell’agosto e dicembre 2012 e nel gennaio 2013. E’ stata inizialmente individuata la figura dell’operatore telefonico, che andrà a operare all’interno delle Centrali di raccolta e smistamento delle chiamate di soccorso, e la cui selezione e formazione è stata assegnata all’Agenzia Regionale per l’Emergenza Urgenza.

Inoltre, a integrazione degli operatori provenienti – attraverso un sistema di mobilità – da Enti e aziende del sistema regionale, abbiamo concordato con la Regione un progetto innovativo per l’impiego di lavoratori che sono collocati in cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) o in mobilità, condividendo così l’opportunità di sperimentare un percorso di politica attiva rivolto ai lavoratori lombardi ad oggi in difficoltà occupazionale. Abbiamo infatti previsto l’inserimento di lavoratori socialmente utili nel servizio NUE 112 in qualità di operatori telefonici, attraverso un processo di selezione svolta dai Centri per l’Impiego (CPI), e un successivo percorso formativo realizzato da AREU che terminerà con una valutazione di idoneità a svolgere l’attività. Per promuovere la partecipazione dei lavoratori, oltre che per individuare strumenti di sostegno al reddito, abbiamo inoltre concordato di integrare con risorse stanziate dalla regione l’importo erogato dall’Inps, oltre al riconoscimento dell’indennità di turno, festiva, di pronta disponibilità e un importo annuo incentivante di 1.000 euro.

Infine, affinché l’impegno formativo e le competenze che si acquisiranno nella partecipazione al progetto possano rappresentare per il lavoratore uno strumento per favorire la ricerca di nuova occupazione – anche in riferimento alla possibilità di partecipare alle successive procedure di selezione del personale per la gestione del servizio di emergenza 112 – abbiamo concordato l’opportunità, una volta terminata la fase di sperimentazione, di avviare un percorso teso alla certificazione delle competenze acquisite. Tale impegno, riprendendo quanto era stato definito nell’ambito del piano delle politiche attive siglato presso l’Assessorato al lavoro di Regione Lombardia il 28 gennaio scorso, dovrà concretizzarsi, in successivi e prossimi passaggi, nell’ambito di un quadro di adempimenti normativi che si stanno definendo, e in coerenza al quadro regionale degli standard professionali. Proseguiremo attraverso il confronto sindacale e la negoziazione con la Regione, con l’obiettivo di mettere a sistema l’esperienza fin qui realizzata per andare oltre la fase di sperimentazione e verso la definizione di un assetto stabile e definito del servizio.

Oggi, il Progetto NUE 112 nel suo complesso rappresenta un positivo esempio di azione congiunta e sinergica tra istituzioni, enti regionali e provinciali e parti sociali che, in un percorso innovativo di qualificazione del servizio pubblico, ha visto l’opportunità di sostenere azioni concrete di politica attiva e di riqualificazione professionale in cui la persona in difficoltà occupazionale riceve un aiuto e nel contempo, in una dimensione di reciprocità, mette a disposizione le sue competenze ed il suo impegno offrendo un servizio ai cittadini, ovvero generando valore sociale.


Riferimenti

Sito NUE 122

La sperimentazione del Progetto NUE 122 di Varese

NUE 122 in Lombardia

 

 

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