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Dopo un articolato confronto tra le parti sociali, la Regione Lombardia ed i soggetti istituzionali con competenze in tema di salute e sicurezza sul lavoro in ambito regionale, il 20 dicembre scorso la Giunta regionale ha dato il via libera alla delibera di approvazione del Piano Regionale per la promozione della Salute e Sicurezza negli ambienti di lavoro, che avrà una valenza quinquennale per il periodo 2014-2018.

Il documento è frutto di un’intesa raggiunta il 31 luglio scorso, attraverso la quale sono stati definiti i principi e le linee sulla base delle quali si è impostata la redazione complessiva del Piano. In questi mesi si è confermato un impianto teso a valorizzare e meglio coordinare gli strumenti di partecipazione e relazione tra i soggetti istituzionali e le parti sociali, egualmente impegnati a contrastare il fenomeno infortunistico e a far emergere le malattie professionali, con l”obiettivo di promuovere il benessere complessivo della persona che lavora.

Nel merito il nuovo Piano Regionale rappresenta l’esito di una fattiva collaborazione tra tutti i soggetti che hanno partecipato ai lavori di redazione, sintesi dei i diversi contributi presentati all’avvio del confronto. Abbiamo chiesto a Paola Gilardoni, Segretario Regionale di Cisl Lombardia, sindacato che ha attivamente partecipato alla redazione documento, di raccontarci quali sono gli obiettivi e le strategie di realizzazioni del Piano.

Può spiegarci perché l’approvazione di questo progetto è così importante?

Nonostante gli ultimi dati resi disponibili dall’Inail dimostrino come il trend di infortuni occorsi nel 2012 sia calato del 7.8% rispetto al 2011, si rileva un preoccupante aumento dei casi mortali, passati da 125 nel 2011 a 133 nel 2012. 63 di questi casi si sono verificati in ambiente di lavoro ordinario mentre 70 in strada, di cui 45 "in itinere". Sopratutto in questo momento di difficoltà economica ed occupazionale è chiara la necessità di proseguire con impegno nelle attività di prevenzione sul lavoro, attraverso una pianificazione degli interventi tesi ad affermare la cultura del valore della sicurezza per la persona, a diffondere e sostenere, anche con incentivazioni, l’adozione di buone prassi, ed il supporto e coordinamento delle attività di vigilanza e controllo.

Quali sono gli obiettivi del Piano?

In primo luogo la riduzione degli infortuni, con un decremento del tasso infortunistico pari o superiore la 25% per il prossimo quinquennio rispetto al 2012, e delle malattie professionali, anche in questo caso prevedendo un decremento del numero assoluto di malattie professionali denunciate ad Inail pari o superiore al 25%. Inoltre vogliamo aumentare il sostegno alle imprese per promuovere l’adozione delle buone pratiche e l’investimento nella formazione in tema di salute e sicurezza, con particolare supporto al mondo della scuola. E’ inoltre significativa l’attenzione posta dal Piano alle attività ed impegni richiesti in vista della preparazione e gestione di Expo 2015 per contrastare il fenomeno infortunistico dei lavoratori impegnati nella costruzione delle opere essenziali necessarie ad assicurare la tutela di tutte le persone che si recheranno in visita al sito dell’esposizione.

Come si prevede di raggiungere questi obiettivi?

Sono stati individuati tre strumenti stretegici considerati cruciali per favorire il perseguimento degli obiettivi prefissati: il perfezionamento del modello organizzativo del sistema integrato della prevenzione regionale per favorie la realizzazione di un peer network tra soggetti istituzionali e parti sociali; il miglioramento del sistema informativo, per un miglior coordinamento dell’attività di vigilanza e controllo sulle imprese; la crescita culturale e l’aumento della consapevolezza per quanto riguarda il valore dell’assunzione di comportamenti sicuri.

Un’importante opportunità in tal senso è rappresentata dai sistemi di incentivazioni alle imprese promossi da Inail. In particolare sono a disposizione delle imprese due misure di intervento: da lato la possibilità di ridurre il costo del premio assicurativo nel caso si adottino buone prassi per migliorare le condizioni di sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, dall’altro uno specifico bando per il co-finaziamento delle spese sostenute per lo sviluppo di progetti volti a favorire più elevati livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Questa seconda misura, indicata come Bando ISI (finanziata in Lombardia con 49.285.378 euro, ndr) consente alle imprese anche individuali iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura, di acquisire un contributo pari 65% del costo del progetto promosso, fino a un massimo di 130.000 euro. Tengo a sottolineare che è possibile attivare la richiesta a partire dal 21 gennaio fino all’8 aprile 2014, con l’inserimento online del proprio progetto nel portale Inail. I finanziamenti saranno assegnati fino a esaurimento, secondo l’ordine cronologico di arrivo.

Il contrasto al fenomeno degli infortuni sul lavoro si realizza compiutamente attraverso un rafforzamento degli strumenti di prevenzione, oltre ad un condiviso impegno delle parti a rimettere al centro delle relazioni l’attenzione alla persona, avendo cura a promuoverne il suo benessere, psico-fisico, sociale ed economico. I sistemi d’incentivazione crediamo possano rappresentare pertanto un’opportunità per favorire un costruttivo confronto tra le parti in ambito aziendale per condividere percorsi ed interventi tesi a coniugare l’esigenza di competitività imprenditoriale con i bisogni di tutela delle lavoratrici e lavoratori del nostro territorio.

Riferimenti

Piano Regionale per la promozione della Salute e Sicurezza negli ambienti di lavoro

L’intesa raggiunta il 31 luglio 2013

Scheda sintesi finanziamenti INAIL

Il testo del Bando ISI 2014 

 

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