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Dopo la fase di consultazione pubblica, svoltasi tra maggio e settembre 2017, il gruppo di lavoro sul goal 11 (l’obiettivo dell’Agenda 2030 riguardano la sostenibilità degli insediamenti urbani e non) composto da ASviS, l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile, e Urban@it, il Centro nazionale di studi per le politiche urbane, ha pubblicato l’Agenda Urbana per lo sviluppo sostenibile.

L’Agenda Urbana per lo sviluppo sostenibile si propone come uno strumento di lavoro per le amministrazioni locali e le organizzazioni della società civile, e come mezzo attraverso il quale coinvolgere i cittadini nel perseguimento di obiettivi quantitativi misurabili nel tempo per rendere migliori le nostre città.

Il gruppo di lavoro che ha elaborato il documento è stato complessivamente composto nelle diverse fasi da 53 ricercatori e rappresentanti dei 31 enti e associazioni che ne fanno parte. Tra questi c’è anche il nostro laboratorio, con la nostra ricercatrice Chiara Lodi Rizzini.

Dopo l’introduzione del Sindaco di Bari e Presidente dell’Anci Antonio Decaro, con la quale si ribadisce l’impegno dei comuni italiani ad accettare la sfida posta dagli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile e si ripropone l’esigenza di una Agenda urbana nazionale, il documento si articola in tre capitoli.

Il primo capitolo è intitolato “L’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile” e contiene la proposta fondamentale del documento, cioè che l’Agenda urbana nazionale sia basata sugli SDGs dell’Agenda Onu 2030 e su specifici obiettivi quantitativi individuati per le aree urbane.

Il secondo capitolo – intitolato “Il territorio urbano” – richiama le maggiori problematiche nazionali, europee e internazionali delle città e del processo di urbanizzazione. Per garantire il confronto internazionale, o almeno europeo, il documento propone di adottare gli indicatori Eurostat che suddividono il territorio in tre tipologie, secondo il grado di urbanizzazione: le aree più densamente popolate (cities); le aree a densità di popolazione intermedia (towns and suburbs); le aree rurali (rural areas). Le aree urbane (urban areas) comprendono sia le aree più densamente popolate che quelle a densità intermedia di popolazione.

Il terzo capitolo è intitolato “Gli obiettivi” ed è suddiviso in 17 paragrafi corrispondenti ai 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030: 1. Sconfiggere la povertà; 2. Sconfiggere la fame; 3. Salute e benessere; 4. Istruzione di qualità; 5. Parità di genere; 6. Acqua pulita e servizi igienico-sanitari; 7. Energia pulita e accessibile; 8 Lavoro dignitoso e crescita economica; Imprese, 9. Innovazione e infrastrutture (suddiviso in 1. Ricerca scientifica e 2. Transizione digitale); 10. Ridurre le disuguaglianze (suddiviso in 1. Disuguaglianze di reddito e 2. Inclusione di migranti e rifugiati); 11. Città e comunità sostenibili (suddiviso in 1. Politiche abitative e rigenerazione urbana; 2. Mobilità urbana; 3. Uso sostenibile del suolo e soluzioni basate sui processi naturali; 4. Cultura; 5. Qualità dell’aria; 6. Verde); 12. Consumi e produzione responsabili (suddiviso in 1. Economia circolare e 2. Appalti pubblici innovativi e responsabili); 13. Lotta contro il cambiamento climatico; 14. Vita sott’acqua; 15. Vita sulla terra; 16. Pace, giustizia e istituzioni solide (suddiviso in 1.Sicurezza e 2. Investimenti e autonomia finanziaria delle città); 17. Partnership per gli obiettivi.

Per ciascuno di questi obiettivi sono individuate le corrispondenze con i 12 temi prioritari dell’Agenda urbana per l’Ue (Patto di Amsterdam) e con gli obiettivi della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile approvata dal Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2017 e dal Cipe il 22 dicembre 2017.


Riferimenti

Il documento integrale
L’Executive summary