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Nei prossimi 15 anni il valore dei lasciti testamentari destinati alla beneficenza dovrebbe superare i 100 miliardi di euro, di cui 12 nella sola Lombardia. A dirlo è l’Osservatorio di Fondazione Cariplo che, incrociando i dati sulla ricchezza delle famiglie (Banca d’Italia) e sulle aspettative di vita (ISTAT), ha voluto sottolineare come nel nostro Paese saranno sempre di più le persone che, per volontà benefiche o per mancanza di eredi, dopo la propria morte destineranno una parte o la totalità del proprio patrimonio a organizzazioni non profit.

Si tratta di una cifra imponente la cui gestione comporta sfide da non sottovalutare, soprattutto per chi desidera donare. Ad esempio, qual è la modalità migliore per veicolare il proprio lascito post mortem? Quali sono gli ambiti in cui c’è più bisogno? A quali realtà  è più utile lasciare le ricchezze accumulate nel corso di una vita intera? Quali garanzie si possono avere sull’efficienza di questi enti? E sulla loro affidabilità?

Proprio per rispondere a queste domande Fondazione Cariplo ha avviato una riflessione, poi trasformatasi in una vera e propria campagna informativa, per promuovere i lasciti testamentari in favore delle Fondazioni di comunità. Queste realtà, in forza di una competenza pluriennale nella gestione dei patrimoni e di una approfondita conoscenza dei propri territori, sono infatti ritenute in grado di gestire con successo i lasciti e farli adeguatamente fruttare per sostenere le comunità. 


Le Fondazioni di comunità legate a Fondazione Cariplo

Attualmente nel nostro Paese ci sono quasi quaranta fondazioni di comunità. Si tratta di realtà che in poche parole (per approfondire si veda qui) si propongono di “democratizzare” la filantropia, offrendo strumenti per rendere più agevoli le donazioni da e per le comunità di un dato territorio.

Fondazione Cariplo è stata la prima istituzione che in Italia ha creduto nel modello delle fondazioni comunitarie avviando un programma ad hoc, partito addirittura nel 1997, che ha portato alla costituzione di 15 fondazioni autonome e indipendenti, che però operano in sinergia con Cariplo per lo sviluppo di politiche che possano meglio sostenere i territori in cui operano.

Attualmente le Fondazioni comunitarie nate grazie a Cariplo possono contare su un patrimonio complessivo di oltre 260 milioni di euro, costituito grazie all’iniziativa di istituzioni locali, aziende, realtà del terzo settore e semplici cittadini che hanno scelto di “patrimonializzare” la propria comunità costituendo una riserva, un “patrimonio civile” integrativo e sussidiario alle risorse esistenti, destinato a rispondere a bisogni “scoperti” e più urgenti dei propri territori.

Nel 2016 le Fondazioni di Comunità legate a Cariplo hanno erogato complessivamente 23 milioni di euro in favore di 2.600 interventi a sostegno di enti non profit che ogni giorno operano nell’ambito dell’assistenza sociale, della promozione culturale e della tutela ambientale. Di questi, circa 13 milioni sono stati raccolti grazie a donazioni provenienti da cittadini ed enti privati, che hanno scelto di affidarsi alle Fondazioni in forza della loro azione di “intermediazione filantropica”, ovvero la capacità porre in connessione donatori e “buone cause” presenti sui territori.


Perché destinare il proprio lascito alle Fondazioni di Comunità?

Tra le tante possibilità che le Fondazioni di Comunità offrono a chi desidera contribuire al benessere del proprio territorio, una delle più interessanti è quella di consentire la costituzione di Fondi Patrimoniali Filantropici i cui rendimenti possono essere destinati a sostenere specifiche cause o particolari enti del territorio con un ampio orizzonte temporale. Un fondo costituito presso una Fondazione Comunitaria garantisce al donatore una totale personalizzazione della donazione – nome del fondo, finalità, modalità di erogazione e di gestione, possibilità di diffusione delle informazioni e dei risultati degli enti e degli interventi sostenuti – permettendogli di creare una sorta di piccola fondazione dentro la Fondazione, senza però gli oneri legati alla creazione di un simile soggetto.

In questo senso la costituzione di un fondo di questo genere presso le Fondazioni di Comunità può rappresentare un’opportunità interessante soprattutto per quelle persone che non hanno eredi e/o intendono lasciare tutto o parte del loro patrimonio a beneficio della propria comunità e delle nuove generazioni dopo la propria morte. Le competenze di gestione patrimoniale sviluppate dalle Fondazioni permettono infatti di amministrare beni e risorse con continuità nel tempo, e garantiscono di rispettare totalmente le volontà del donatore anche dopo la sua dipartita grazie alla conoscenza delle realtà non profit che operano sul territorio.

Come ci ha spiegato Filippo Petrolati, coordinatore del progetto Fondazioni di Comunità all’interno di Cariplo: "in Italia meno del 10% degli Italiani fa testamento. Per legge gli interessi dei parenti sono sempre tutelati, ma bisognerebbe ricordarsi che rimane sempre una quota disponibile che può essere destinata a cause perseguite in vita o a sogni filantropici che non si sono mai potuti realizzare". Per questo le Fondazioni di Comunità possono giocare un ruolo importante "il compito delle Fondazioni di Comunità è quello di mettere immediatamente a frutto piccole o grandi patrimoni: tutti possono partecipare con lasciti di beni e denaro in fondi personali oppure in fondi dedicati ad una causa condivisa in cui si uniscono le forze tra soggetti con disponibilità diverse che hanno a cuore i giovani e le generazioni che verranno".

Con un lascito ad una Fondazione di Comunità il donatore ha quindi la certezza di dare un contributo concreto e perenne alla propria comunità. Soprattutto per quel che riguarda i problemi sociali. Il perdurare della crisi economica e le sue evidenti conseguenze hanno infatti portato all’emersione di rischi e bisogni sociali nuovi e complessi, che negli ultimi anni sono stati affrontati soprattutto dagli attori del secondo welfare. Grazie ai lasciti testamentari alle Fondazioni di comunità si aprono pertanto opportunità importanti proprio per sostenere chi sui territori agisce quotidianamente in tal senso.

La Campagna Lasciti promossa da Cariplo

Per far conoscere le opportunità offerte dalle Fondazioni di Comunità nel settembre 2016 Cariplo ha lanciato una campagna ad hoc per accompagnare le diverse fondazioni nella declinazione della propria campagna sui territori di riferimento, con l’’obiettivo di sensibilizzare le comunità in relazione all’opportunità del lascito testamentario, incrementando nel lungo periodo il patrimonio delle stesse Fondazioni di Comunità al servizio degli enti beneficiari del territorio.

Petrolati ha spiegato le ragioni di questa scelta sottolinenado che "dopo 15 anni di attività a sostegno di enti e progetti di utilità sociale, Fondazione Cariplo crede fermamente che oggi donare e partecipare siano aspetti fondamentali e necessari per la crescita e sviluppo civile e morale della società e di una comunità. Le Fondazioni di Comunità possono essere le istituzioni giuste di cui avere fiducia e con cui stringere un patto per sempre per non disperdere i propri ideali e i propri patrimoni e dare così un contributo di continuità alle organizzazioni delle nostre comunità che ogni giorno lottano e credono in un futuro migliore.

La campagna si compone di messaggi veicolati attraverso la Radio, realizzati in collaborazione l’agenzia “Comunicazioni Sociali”; eventi territoriali organizzati dalle diverse fondazioni, come le tappe del Festival della Filantropia (l’ultima svoltasi pochi giorni fa a Mantova); momenti di condivisione tra le varie fondazioni per migliorare e perfezionare le iniziative; l’aggiornamento del citato quaderno dell’Osservatorio, per chiarire il valore potenziale dei lasciti in beneficenza e comprendere meglio tipologia, valori economici e target di riferimento.

È stato infine creato un sito, www.fondazionidicomunita.org, per favorire la conoscenza sia delle 15 Fondazioni comunitarie nate grazie al sostegno di Cariplo e dei vantaggi legati ai lasciti testamentari, oltre alle storie di chi ha scelto di rivolgersi a queste realtà per continuare ad aiutare le proprie comunità anche dopo la morte.