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E’ aperto dallo scorso 29 dicembre, e chiuderà il prossimo 31 gennaio, il bando per l’assegnazione di appartamenti di “housing sociale” in diversi Comuni della Provincia di Lucca. Il progetto, chiamato "Per una rete dell’alloggio sociale a Lucca", è stato realizzato grazie alla collaborazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Casa Lucca, Provincia di Lucca, e Regione Toscana. Prevede la distribuzione di 80 abitazioni, di cui circa la metà immediatamente disponibili, a persone e famiglie che, pur avendo una fonte di reddito che non consente loro di beneficiare di un alloggio popolare, non guadagnano abbastanza da potersi permettere il costo di un affitto offerto dal mercato immobiliare privato. Un disagio molto sentito in tutta la provincia, testimoniato dall’aumento di pignoramenti e sfratti a danno delle numerose famiglie che non riescono più a sostenere i costi delle case. Una “malattia cronica” del territorio acuita dall’incremento del prezzo delle nuove costruzioni, che rimangono spesso invendute. Nello stilare le classifiche, sarà tenuto conto della presenza di giovani coppie sotto i 35 anni, dei nuclei monoparentali con uno o più figli, degli ultra 65enni e di quelle famiglie che non hanno più diritto all’edilizia residenziale pubblica per superamento del limite di reddito o sottoposte a provvedimento di sfratto, esclusa la morosità.

Si tratta di un progetto senza precedenti in Italia, che vede nella prima fase l’acquisto da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di 53 immobili, per un valore stimato in circa 8 milioni di euro. Gli appartamenti saranno affittati a canone calmierato, da un minimo di 230 a un massimo di 400 euro al mese, con una media di euro 320 mensili. Un’iniziativa che coinvolge tutti i partner: il bando per l’assegnazione degli alloggi è emanato dai Comuni interessati, mentre la Fondazione Casa Lucca stilerà le graduatorie di accesso, fornendo infine alla Fondazione Cassa di Risparmio i nomi degli affittuari. Quest’ultima avrà poi diritto, in virtù delle condizioni favorevoli applicate, a un contributo della Regione Toscana pari al 48% del valore medio per metro quadrato, una cifra complessiva che si aggira intorno ai 4 milioni di euro. La somma verrà riconosciuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio direttamente alla Fondazione Casa Lucca per l’acquisto e la ristrutturazione di un’altra cinquantina di immobili di proprietà della Diocesi e di Enti pubblici e privati, che diventeranno in gran parte “alloggi di transizione”, per aiutare i Comuni a far fronte agli ormai numerosi casi di emergenza abitativa. Il contributo della Regione si colloca all’interno di una serie di interventi finalizzati al recupero e all’incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica previsti su tutto il territorio, per i quali sono stati stanziati 90 milioni di euro. "Per una rete dell’alloggio sociale a Lucca" è nato un anno fa con un protocollo d’intesa, e si è sviluppato nel corso del 2011 con lo stanziamento da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca dei circa 8 milioni di euro necessari per l’acquisto dei primi 53 immobili, che sono posti in vari Comuni a forte tensione abitativa. Come ha spiegato Stefano Baccelli, presidente della Provincia e della Fondazione Casa Lucca, non si tratta di edilizia popolare ma di una risposta all’emergenza dell’abitare che coniuga autonomia e sostenibilità economica. L’”area grigia” in cui rientrano tutti coloro che non si trovano in una situazione di povertà conclamata, che richiede generalmente un intervento pubblico di stampo assistenzialistico, ma che vivono un momento di disagio economico spesso acuito dalla crisi finanziaria, necessita di soluzioni alternative che agevolino la persona nel far fronte ai propri impegni. Questa condizione, spesso definita di “vulnerabilità economica”, spinge gli operatori del welfare, fra i quali le Fondazioni di origine bancaria costituiscono attore di primo piano, a cercare risposte innovative e all’insegna della sostenibilità di lungo periodo, spesso ispirate a logiche di “quasi-mercato”.

Gli aspetti innovativi del progetto sono diversi, tra cui il fatto di impiegare immobili invenduti, aiutando così le imprese edili e creando abitazioni senza utilizzare nuovi spazi. C’è poi la distribuzione degli interventi “a macchia di leopardo”, che favorisce l’inserimento delle famiglie nella comunità e impedisce il rischio che nascano “quartieri ghetto”. La scelta di rendere abitabili edifici già esistenti evita proprio la costruzione di grandi complessi abitativi, per favorire invece l’integrazione delle famiglie all’interno delle realtà locali.
Un ulteriore elemento di novità è dato dalla volontà di dedicare una parte dei nuovi appartamenti all’offerta di “alloggi di transizione”, spazi già arredati che rispondono a emergenze e necessità di breve periodo.


Riferimenti:

Il sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il comunicato stampa dello scorso luglio

Il sito della Fondazione Casa Lucca, da cui è possibile scaricare anche la documentazione per partecipare al bando

Casa, Lucca punta sull’housing sociale. Ecco cosa fare
Intoscana.it, 29 dicembre 2011

Scatta il bando per gli appartamenti calmierati
La Nazione, 29 dicembre 2011

La notizia sul sito della Provincia di Lucca

 

Sopra, un’immagine di alcuni degli immobili acquistati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

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